Scoperte le alterazioni molecolari responsabili dello sviluppo della leucemia acuta megacarioblastica, una forma di leucemia mieloide acuta
La leucemia mieloide acuta colpisce ogni anno in Italia circa 70-80 bambini e rappresenta il secondo tipo più frequente di leucemia acuta dell’età pediatrica, dopo la leucemia linfoblastica acuta che, invece, viene diagnosticata in circa 350 bambini per anno.
Nell’ambito della leucemia mieloide acuta esistono vari sottotipi: la leucemia acuta megacarioblastica è la variante nella quale le cellule tumorali morfologicamente assomigliano ai progenitori del midollo deputati alla produzione di piastrine.
Mentre questa variante è molto rara nell’adulto, essa rappresenta circa il 5-15% di tutti i casi di leucemia mieloide acuta del bambino.
Una percentuale significativa di casi di leucemia acuta megacarioblastica si verifica nei bambini affetti da sindrome di Down, ove la probabilità di guarigione raggiunge percentuali pari all’80-90% dei casi.
Al contrario, nei bambini non-affetti da sindrome di Down, la leucemia acuta megacarioblastica, si associa frequentemente a un alto rischio di recidiva e a una bassa probabilità di guarigione ( circa il 50% dei casi ).
Studi precedentemente pubblicati avevano dimostrato la presenza di lesioni molecolari caratteristiche di questa variante in circa il 60-70% dei pazienti; i meccanismi che sottendono al rimanente 30-40% rimanevano ignoti.
Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Genetics ha permesso di meglio definire le alterazioni che sono responsabili dello sviluppo della leucemia acuta megacarioblastica nei bambini non-affetti da sindrome di Down.
In Italia lo studio è stato coordinato da Franco Locatelli dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Grazie all’analisi e al sequenziamento del DNA e dell’RNA delle cellule dei pazienti con leucemia acuta megacarioblastica, si è dimostrato che questa patologia è largamente eterogenea e può essere sottoclassificata in 7 differenti gruppi, ciascuno dei quali correlato a prognosi diversa.
Questi sottogruppi sono caratterizzati da alterazioni molecolari e concomitanti mutazioni epigenetiche ( che incidono a livello dell’RNA ) fondamentali per lo sviluppo di questa patologia.
Precedenti tentativi hanno identificato oncogeni chimerici in un numero considerevole di casi di leucemia acuta megacarioblastica non-associata a sindrome di Down, tra cui riarrangiamenti genici RBM15-MKL1, CBFA2T3-GLIS2, KMT2A, e NUP98-KDM5A.
Il sequenziamento dell’RNA e dell’esone è stato compiuto su campioni di 99 pazienti ( 75 pediatrici e 24 adulti ). ( Xagena2017 )
Fonte: Nature Genetics, 2017
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